LIFE! | Costa Smeralda, Sardegna

Nel cuore profondo della Sardegna, dove il vento accarezza le rocce e il silenzio custodisce storie antiche, le sculture di Andrea Roggi si innalzano come frammenti d’eternità. Sono opere che sembrano nascere dalla terra stessa, intrecciate con l’anima del paesaggio. Tra materia e sogno, ogni creazione racconta un legame con la natura, con la memoria, con quel tempo lento che ancora vive tra mare, cielo e orizzonte. Guardandole, si percepisce qualcosa che va oltre la forma: un’emozione che prende corpo, un pensiero che si fa gesto. Andrea Roggi non scolpisce solo figure – scolpisce visioni. Ogni opera è un movimento verso l’alto, una tensione che cerca il cielo, un bisogno di salire, di elevarsi. Non è solo arte, è una ricerca. È il desiderio di toccare con mano l’essenza stessa della vita.

In questo dialogo silenzioso tra bronzo e paesaggio, tra radici profonde e slanci verticali, emerge un’idea nuova di libertà. Non quella che ci porta lontano, ma quella che ci riconduce a noi stessi. È uno spazio piccolo e prezioso tra ciò che pensiamo e ciò che facciamo, dove ci si accorge di appartenere a qualcosa di più grande, e dove l’essere umano smette di essere padrone del mondo per diventare parte viva dell’universo. Queste sculture, immerse nel paesaggio sardo, non invadono. Si offrono. Ci aspettano. Non chiedono attenzione, ma presenza. Non vogliono stupire, ma farci sentire. E allora ci si ferma, si ascolta quel silenzio che parla, si respira lentamente. E si scopre che l’arte – che sia creata o semplicemente vissuta – è una delle forme più vere dell’amore. È energia, è respiro, è vita piena.

Sotto il cielo terso e il sole generoso del Mediterraneo, l’arte diventa qualcosa di più. Un rito silenzioso. Una soglia sottile tra visibile e invisibile. La materia si alleggerisce, diventa spirito. E si rivela non come un traguardo da raggiungere, ma come una condizione interiore da abitare

Genos

Un gesto d’amore scolpito nel bronzo

Genos è un’opera che parla direttamente al cuore. Una figura umana solleva con dolcezza un piccolo nucleo luminoso: è una nuova vita, fragile e potente, una promessa silenziosa di ciò che sarà. Con questa scultura, Andrea Roggi ci racconta la fiducia. Una fiducia istintiva, profonda, nelle nuove generazioni, nel futuro, nell’umanità stessa. Genos non è solo arte: è un atto di cura, un’offerta muta che sembra sussurrare “ti accompagno, ti proteggo, credo in te”. Il bronzo, nelle mani del Maestro, diventa simbolo. Ogni linea, ogni superficie, trasmette responsabilità, protezione, amore. Ogni dettaglio è un invito a riconoscere la sacralità del compito che abbiamo verso ciò che nasce e cresce. Questa opera è una carezza scolpita nel tempo un inno alla continuità della vita, un ponte tra passato, presente e futuro. Un abbraccio che non finisce.

Tempus Amoris

Il tempo dell’amore non ha fretta

Viviamo in un tempo che corre veloce. Ogni cosa cambia, si consuma, si trasforma. Eppure, Tempus Amoris ci invita a rallentare. A respirare con calma. A riscoprire la bellezza della lentezza. Ci ricorda che l’amore vero non ha bisogno di inseguire il tempo, perché nasce e cresce fuori da ogni urgenza. Nella visione poetica di Andrea Roggi, il tempo non è una linea retta che divora il presente, ma un cerchio che accoglie. Un ritmo pacato. Un battito costante e profondo. È il tempo della cura, dell’attesa consapevole, della presenza piena. Questa scultura non è solo un’opera d’arte. È una dichiarazione. Un invito a vivere l’amore come esperienza che resiste, che si espande, che trova il suo spazio nel quotidiano. Perché amare è anche sapere aspettare, è costruire memoria, è custodire ciò che conta davvero. Tempus Amoris è un abbraccio che avvolge, che sostiene, che non si spezza. Un tempo che non si misura in minuti, ma nella verità di uno sguardo, nella delicatezza di un gesto, nella luce che resta, anche quando tutto il resto si è fatto ombra.

Anima

L’essenza invisibile che ci unisce

Anima è silenzio che parla. È un intreccio tra forme leggere e un albero che sembra respirare con loro. Le figure non si toccano, ma si appartengono. Si cercano senza muoversi. È come se una vita proseguisse nell’altra, senza confini, senza bisogno di spiegazioni. Andrea Roggi non racconta una storia precisa. Racconta un sentire. Quel bisogno sottile ma profondo che tutti abbiamo di ritrovarci in qualcuno, di sapere che non siamo soli. Di sapere che c’è un legame invisibile che ci tiene uniti, anche quando non ce ne rendiamo conto. Quest’opera ci ricorda qualcosa di semplice e potente: che l’anima non vive solo dentro di noi, ma anche tra noi. È nei gesti autentici, in quello sguardo che ci fa sentire a casa, in quelle presenze che ci restano addosso anche quando vanno via. In Anima, l’amore non fa rumore. Non si impone. Ma resta. È una luce che continua a brillare piano, anche nel silenzio. È quella vibrazione sottile che ci attraversa e ci tiene insieme, anche quando non abbiamo le parole per dirlo.

Non ho mai rinnegato, in nessuna intervista, le mie radici: una vita rurale e contadina, dove il tempo è scandito dal sole e dalla luna, dal suono festoso delle campane, dal susseguirsi delle stagioni, dalla vendemmia e dai raccolti. Una vita fatta di convivialità, di legami profondi e autentici, di amicizie sincere e di persone preziose che mi affiancano nel mio lavoro. Con loro condivido la fatica, il confronto schietto e la gioia immensa di vedere, dopo mesi o addirittura anni, un’opera prendere forma, svelare il suo carattere, il suo nome e la sua energia. Da anni ho aperto una galleria a San Gimignano che, insieme a quella di Pietrasanta, è diventata un rifugio: un luogo in cui potermi ritirare per qualche ora o qualche giorno, per riconnettermi con quel mondo che da sempre mi ispira e continua a guidarmi nel mio percorso artistico e nel messaggio che desidero trasmettere al mondo. In questo spazio, il mio concetto di “energia della vita” si intensifica, si rafforza e mi permette di ritrovare un equilibrio profondo con me stesso. La telefonata ricevuta dal Consorzio della Vernaccia di San Gimignano è stata per me un momento di grande emozione e riconoscimento: un segno tangibile del mio legame con questa terra straordinaria, con la sua cultura e con la bellezza che riesce a infondere in chiunque abbia la fortuna di viverla, proteggerla e promuoverla.

 

 

Da quella semplice telefonata è nata in me la volontà di restituire almeno una piccola parte dell’amore ricevuto dagli abitanti di questo borgo ancestrale, custode di storia e meraviglia. Il Consorzio mi ha offerto l’opportunità di esporre le mie opere, e questo mi riempie di orgoglio. Ogni giorno osservo con ammirazione la dedizione e il sacrificio di chi porta avanti la tradizione della Vernaccia, un vino che amo profondamente: fruttato, floreale, complesso ma armonico, elegante e avvolgente. Proprio come le mura di questa città e il suo territorio che, nonostante gli inverni rigidi, sa restituire un nettare generoso, carico di profumi e sapori che evocano un forte legame familiare con la sua produzione. Piccole realtà che, pur mantenendo le proprie peculiarità, si uniscono sotto un unico simbolo per affrontare insieme le sfide quotidiane. Sono già iniziati i preparativi: la città si stringe intorno al suo festival “Regina Ribelle 2025”, un evento in cui la visione produttiva di un vino bianco in una terra di vini rossi si slancia verso i mercati in una straordinaria kermesse di due giorni, all’insegna della convivialità e dell’accoglienza. Il mio più sentito ringraziamento va a tutte le persone che credono nella mia arte, nelle tradizioni e nel senso di appartenenza. A chi, con passione e dedizione assoluta, preserva intatto questo territorio straordinario, apprezzato in tutto il mondo. Ora, la mia profonda ammirazione si trasforma in partecipazione: è attraverso la mia Arte che desidero restituire ciò che ho appreso da voi.

 

Andrea Roggi – San Gimignano

 
 

 

 

 

Humanitas | Firenze

29 Aprile 2025- 10 agosto 2025 Inaugurazione Mostra : 10 Maggio 2025

Dopo aver dedicato a Firenze l’opera Albero della Pace, per commemorare le vittime della strage di via dei Georgofili, Andrea Roggi torna nel capoluogo toscano con una nuova mostra. Dal 10 maggio all’8 agosto 2025, il complesso della Basilica di San Lorenzo ospiterà Humanitas. La Forza dell’Amore, che esplora il linguaggio artistico dell’artista, stabilendo una connessione con la storia e lo spazio del luogo.
Le sculture monumentali in bronzo di Roggi, esposte in numerose città europee ed extraeuropee, sono inconfondibili grazie a una sigla stilistica molto originale e a una forza espressiva straordinaria. Le sue figure, rappresentate in abbracci in una sintesi di forza e tenerezza, come in Per sempre Tu o in Un Amore senza Tempo, assumono l’aspetto di tronchi d’albero e le loro braccia, rivolte verso il cielo, si trasformano in fronde di olivo, le cui foglie dorate sembrano sprigionare energia vitale. Le radici sono spesso iscritte nel globo terrestre, segno di un legame profondo e imprescindibile con la natura. Sono rappresentazioni dell’Albero della Vita, un tema da sempre caro a Roggi, emanazioni dell’energia vitale, connubio di materia e spirito. La tecnica di fusione dinamica, inventata e brevettata dallo stesso artista, permette a queste opere di sfidare le leggi della fisica, sospendendo la materia in equilibri incredibili che creano una relazione unica con gli ambienti in cui si collocano.
Humanitas. La Forza dell’Amore, a cura della storica dell’arte Laura Speranza, racconta, attraverso nove opere, la lunga carriera dell’artista toscano, a partire dalla prima statua bronzea antropomorfa, Atman, realizzata da Roggi negli anni Ottanta, poco più che ventenne, eseguita secondo la tecnica della fusione a cera persa, collocata nel chiostro piccolo della basilica, fino all’ultimissima L’Energia della Conoscenza, pensata proprio per questa esposizione. Le sculture più recenti uniscono alla fusione tradizionale la microfusione e la fusione dinamica, creando una varietà di effetti materici che sono il segno di un’evoluzione costante nella ricerca artistica. Quattro grandi bronzi avranno come sfondo la facciata non finita della basilica progettata da Brunelleschi e la sua fiancata laterale, entrambe in calda pietra arenaria. 
Nel grande chiostro, sulla sinistra della chiesa laurenziana, saranno esposte altre quattro opere che si confronteranno con il rigore della sua architettura rinascimentale. Questo spazio, con il suo verde rigoglioso e l’albero di arancio che si erge al centro, diventa un palcoscenico naturale perfetto per le sculture di Roggi. Nel suo immaginario poetico troviamo spesso l’elemento albero, simbolo di vita e di connessione: che sia l’ulivo o, a volte, il cipresso, presenze distintive del paesaggio toscano, si ricollegano all’iconografia della grande tradizione pittorica antica e moderna, da Beato Angelico a Leonardo, da Paolo Uccello a Ottone Rosai e Ardengo Soffici.

 

Accanto a questi alberi bronzei, il pubblico sarà invitato a entrare in contatto con figure umane che sembrano danzare nell’aria, sospese, come Famiglia in Volo, mentre un globo terrestre – realizzato a traforo, con girotondi  di persone, bambini, uomini e donne, modellati a tutto tondo – celebra la diversità umana in un abbraccio di pace. Questa rappresentazione, dal titolo Imagine all the people, ispirata alla celebre canzone di John Lennon, invita a riflettere sul valore della pace, nell’auspicio che le differenze tra gli esseri umani diventino un punto di forza e non di divisione.

La Basilica di San Lorenzo, uno dei simboli della storia e dell’identità di Firenze, si rivela il luogo ideale per ospitare le opere di Andrea Roggi, amplificando il messaggio di Humanitas e la sua profondità. In un’epoca che spesso sembra dimenticare l’importanza della solidarietà e della cura reciproca, queste sculture ci ricordano che siamo tutti parte di una comunità più grande. Il concetto di Humanitas, profondamente radicato nella cultura latina, si fa portatore di un messaggio universale: la necessità di prendersi cura degli altri, di riconoscere la nostra umanità condivisa e di agire con consapevolezza, per costruire un mondo migliore.

L’esposizione sarà accompagnata da un ricco catalogo illustrato, pubblicato da Giunti Editore, che sarà anche un’opportunità per scoprire i retroscena che danno vita a queste straordinarie sculture, dalla loro genesi a partire dal disegno, per passare poi alla modellazione in creta, e finire con la fusione della lega metallica e la sua rifinitura. L’arte di Andrea Roggi, più che mai, si fa veicolo di riflessione, di bellezza e di speranza, in un dialogo profondo con la storia e con l’umanità.

Humanitas
La Forza dell’Amore
Opere di Andrea Roggi Firenze, Complesso della Basilica di San Lorenzo
10 maggio – 8 agosto 2025

Èlan Vital | Parigi 2025


17 aprile 2025-12 luglio 2025
Parigi

Dal 17 aprile al 12 luglio 2025, l’8° arrondissement di Parigi si trasformerà in un suggestivo palcoscenico con Élan Vital | Quand la forme réle linvisible, una mostra a cielo aperto che vedrà protagoniste sei imponenti sculture in bronzo del Maestro italiano Andrea Roggi. Promosso dal Comité du Faubourg Saint-Honoré in collaborazione con le Galeries Bartoux, questo percorso poetico si snoderà da Place de la Madeleine fino a Place Maurice Barrès, fondendo l’eleganza parigina con una visione artistica senza tempo.

Al centro dell’esposizione si ergono gli iconici Alberi della Vita di Roggi, potenti simboli di speranza, pace e connessione tra uomo e natura. Ispirate al concetto di élan vital di Henri Bergson – ovvero a quella forza vitale impercettibile che anima ogni essere vivente – le sculture si fanno incarnazione visibile dell’energia della vita. Le loro forme armoniose e intrecciate evocano il respiro dell’universo: l’interconnessione tra gli esseri viventi, i cicli della natura, la forza silenziosa dell’empatia.

 

La mostra sarà inaugurata il 17 aprile con un evento speciale davanti alla Chiesa della Madeleine, seguito da un ricevimento esclusivo all’Hôtel de Crillon. Un secondo momento clou si terrà il 22 maggio presso le Galeries Bartoux, con la presentazione di una straordinaria edizione limitata ispirata all’opera Energia della Vita. Nata dalla collaborazione tra il Maestro Andrea Roggi e il leggendario gioielliere Martin Katz, questa collezione d’eccezione unisce scultura e alta gioielleria in un potente tributo alla bellezza invisibile della vita.

Con questa esposizione, Andrea Roggi ci invita a riconnetterci con la forza vitale che attraversa ogni cosa – un invito a rallentare, a riflettere, e a riscoprire lo stupore dell’esistenza.

valle d'itria 2025 | Puglia

19 Marzo 2025-18 marzo 2026
Martinafranca - Locorortondo - Cisternino

Valle d’Itria – Nasce il progetto artistico e culturale “Radici di Umanità”

I Comuni di Cisternino e Locorotondo esprimono il loro sincero ringraziamento al Comune di Martina Franca per l’importante iniziativa culturale e artistica che ha portato alla realizzazione della mostra condivisa “Radici di Umanità”.

Questo progetto, che si avvale delle straordinarie sculture dell’artista di fama internazionale Andrea Roggi, avrà un impatto significativo sulla Valle d’Itria, rimarcando la collaborazione tra i tre comuni.

Le opere di Roggi, che hanno già arricchito il centro storico di Martina Franca e catturato l’attenzione di migliaia di turisti, continueranno a brillare anche nei borghi di Locorotondo e Cisternino, i quali ospiteranno le opere “Un Nuovo Mondo” e “Le Radici della Rinascita”, con allestimento a cura di Felicia Cigorescu.

“Radici di Umanità” rappresenta un messaggio di pace, speranza e fiducia per l’umanità, simboleggiato in particolare dall’albero di ulivo.
Non si tratterà solo di una mostra all’aperto, ma di un esempio di collaborazione tra gli assessorati dei tre comuni, che hanno dimostrato un forte impegno nel lavorare insieme per il futuro della Valle d’Itria, contribuendo così al percorso verso l’Unione dei Comuni voluta dai sindaci.

“Siamo profondamente grati al Comune di Martina Franca” – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura e al Turismo di Locorotondo, Ermelinda Prete
“Questo progetto non solo arricchisce il nostro territorio, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere su ciò che ci unisce.
Le opere di Andrea Roggi, attraverso il loro legame con lo spazio e la natura, ci invitano a esplorare la nostra dimensione più profonda, a riconoscere le radici che nutrono la nostra identità e a guardare con speranza al futuro.
E noi siamo un territorio unico, che ci unisce.”

Le sculture di Andrea Roggi restano a Martina Franca, che diventa capofila del progetto “Radici di Umanità” in Valle d’Itria

Le opere dello scultore di fama internazionale Andrea Roggi, che hanno impreziosito le vie del nostro centro storico e sono state immortalate in migliaia di fotografie turistiche, continueranno a dare lustro alla nostra città fino al 2026.

La mostra verrà estesa temporalmente fino al 18 marzo 2026 e, allo stesso tempo, si espanderà geograficamente: Martina Franca diventerà capofila di un progetto artistico che coinvolgerà anche i Comuni di Locorotondo e Cisternino.

“Radici di Umanità”, con le sue sculture che diffondono un messaggio di pace, speranza e fiducia per l’umanità, rappresentato in particolare dall’albero di ulivo, non sarà solo una mostra diffusa a cielo aperto, ma anche il frutto di una stretta collaborazione tra gli assessorati dei vari comuni.

L’unica opera che lascerà Piazza XX Settembre sarà “Ki”, affinché altre città possano ammirarla.
Tuttavia, il Maestro Andrea Roggi, che tornerà in Puglia questa settimana, ha gentilmente concesso al Comune di Martina Franca una nuova opera per sostituirla, arricchendo ulteriormente il percorso artistico del centro cittadino.

“Sono particolarmente felice e onorato” – ha dichiarato l’Assessore al Turismo Vincenzo Angelini
“Le opere di Andrea Roggi hanno emozionato i visitatori nell’ultimo anno e sono certo che questo percorso artistico diffuso nei vari comuni della Valle costituirà un ulteriore passo verso la tanto attesa Unione dei Comuni, aiutandoci a ragionare sempre più in un’ottica di condivisione.
Un ringraziamento particolare va alla curatrice della mostra Felicia Cigorescu e al Maestro Andrea Roggi per la sensibilità e l’impegno nel rendere più belli gli spazi urbani di Martina Franca e dell’intera Valle d’Itria.”